La morte di Francesco Mastrogiovanni
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- Published on Tuesday, 23 October 2012 12:49
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Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro della salute
da parte dell'On. Luisa Bossa
- Per sapere - premesso che:
è in corso presso il tribunale di Vallo della Lucania il processo a sei medici e dodici
infermieri dell’ospedale civile «San Luca» , dove il 4 agosto 2009 è deceduto Francesco
Mastrogiovanni, ricoverato nella struttura sanitaria con un TSO (trattamento sanitario
obbligatorio) e lì deceduto dopo ottanta ore passate legato ad un lettino, così come risulta
dalle registrazioni video operate da una telecamera a circuito chiuso presente in reparto;
- il pm del processo ha chiesto condanne lievi e inferiori alle attese, da un massimo di 4 anni
e 4 mesi a un minimo di 2 anni, per i sei medici e i sei infermieri che hanno avuto in cura
l’uomo, sollecitando l’assoluzione per altri sei imputati; il magistrato ha mostrato di non
credere nella tesi accusatoria del consulente medico della Procura di Vallo Lucania (che ha
parlato di edema polmonare provocato dalla lunga contenzione) e ne ha formulata una
diversa, accogliendo alcuni rilievi degli avvocati difensori;
- nei giorni scorsi è stata diffusa in Rete il filmato integrale della lunga agonia dell’uomo. Le
telecamere a circuito chiuso del reparto di psichiatria hanno ripreso tutta la fase di vera e
propria detenzione di Mastrogiovanni;
- Nei video si vede l’uomo bloccato dai legacci sanitari per più di tre giorni. Mastrogiovanni
si agita, si dimena, o si calma. La morte sopraggiunse nella notte, i medici la certificarono
come avvenuta in mattinata, nella cartella clinica non c’è traccia dell’uso dei legacci di
contenzione;
- Al di là della vicenda giudiziaria, che arriverà a sentenza alla fine di ottobre, restano le
inequivocabili immagini di un’agonia avvenuta in un Ospedale pubblico, sotto lo sguardo
indifferente di medici e infermieri;
- legare i malati ai letti del reparto di psichiatria di Vallo della Lucania, del resto, era una
prassi diffusa: il pm ha prodotto in aula, durante il processo, 22 cartelle cliniche di pazienti
sottoposti alla contenzione. Uno di loro era il compagno di stanza di Mastrogiovanni; a lui
legarono solo le mani così – come ha spiegato nel processo – una notte riuscì coi piedi ad
avvicinare al letto il tavolino dove era poggiata una bottiglia d’acqua, l’afferrò e si dissetò.
Mastrogiovanni non ebbe questa possibilità;
- dall’ esame autoptico del cadavere i medici legali hanno anche appurato che Francesco
Mastrogiovanni non è stato né oggetto di specifiche attenzioni terapeutiche e neanche
alimentato nel corso della degenza;
- qualunque trattamento sanitario, a norma della legge n. 180 del 1978 deve assicurare «il
rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione,
compreso per quanto possibile il diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura»
(articolo 1 comma 2)
-:se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda sopra citata; se non ritenga necessariodisporre accertamenti di competenza presso l'Ospedale Civile «San Luca» di Vallo della Lucania per verificare se siano continuati altri comportamenti simili a danno di altri pazienti del reparto di psichiatria, e se non ritenga di intervenire, per quanto di sua competenza, per scongiurare che possano verificarsi altri episodi del genere.