Quale futuro per gli OPG?

 

di Nicola Graziano – Magistrato *

 

Le mie impronte digitali

prese in manicomio

hanno perseguitato le mie mani

come un rantolo che salisse la vena della vita,

quelle impronte digitali dannate

sono state registrate nel cielo

e vibrano insieme

ahimè

alle stelle dell'Orsa maggiore

(Alda Merini)

 

Il 14 febbraio 2012 con 385 sì, 105 no e 26 astenuti l'Assemblea di Montecitorio ha licenziato definitivamente il decreto legge del Governo sul sovraffollamento delle carceri. Il provvedimento, incredibilmente battezzato salva – carceri (!?!) (così si legge testualmente sul sito ufficiale del Ministero della Giustizia) è ora legge dello Stato.

Tra le norme di cui esso si compone la mia attenzione si concentra su quella che reca disposizioni per il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, laddove si stabilisce che il termine per il completamento del processo di superamento degli OPG è fissato al 1° febbraio 2013.

Si prevedono alcuni requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi, anche con riguardo ai profili di sicurezza, relativi alle strutture destinate ad accogliere le persone cui sono applicate le misure di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e dell'assegnazione a casa di cura e custodia che sono: a) la esclusiva gestione sanitaria delle strutture stesse, b) la previsione di una attività perimetrale di sicurezza e vigilanza esterna delle stesse nonché c) la destinazione delle strutture a soggetti provenienti dalle regioni di ubicazione delle stesse.

Si prevede, inoltre, che le persone che hanno cessato di essere socialmente pericolose devono essere senza indugio dimesse e prese in carico, sul territorio, dai Dipartimenti di salute mentale.

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Stop alla campagna di sottoscrizione per chiudere gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

 

Un grazie a quanti hanno sottoscritto il nostro appello per il superamento degli

Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG).

Psichiatria Democratica ringrazia quanti hanno firmato - nei luoghi di lavoro, nelle associazioni, nelle Università, nelle sedi sindacali, politiche, della carta stampa, etc. - l'appello per chiudere, presto e bene, quei tremendi luoghi di afflizione che sono gli  Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

I militanti e i dirigenti della nostra Associazione, nel corso dei mesi, hanno avuto, così, modo di incontrare tante persone con le quali ci si è trattenuti a discutere e confrontarsi sia sulle condizioni degli OPG, sia sul come costruire un'alternativa territoriale di accoglienza rispettosa dei diritti dei singoli e in grado di promuovere programmi operativi di inclusione sociale.

Il grande consenso- oltre 3500 firme - raccolto intorno alla nostra articolata proposta, ci conforta molto perchè come abbiamo avuto modo, recentemente, di ribadire, oggi (dopo l'approvazione della legge9/2012) inizia un lungo e difficile processo di deistituzionalizzazione. Un processo, quello appena incominciato, dove non mancheranno le resistenze al cambiamento sia dentro che fuori gli OPG, nel quale bisognerà coinvolgere le Regioni, le ASL e tutte le loro articolazioni funzionali affinchè i luoghi di accoglienza, siano attraversati dalla vita e non diventino contenitori di sofferenza. Dove le risorse economiche ed umane siano adeguate ai bisogni delle persone in difficoltà e la magistratura sia sempre più parte attiva e propositiva nel sostenere programmi alternativi alla detenzione.

Da ultimo vogliamo ringraziare i primi firmatari del nostro appello che, come ricorderete, non sono addetti ai lavori ma persone impegnate come L. Ciotti e Alex Zanotelli, scrittori ed intellettuali (dal compianto V. Consolo a C. Stajano, E. Rea e E. De Luca, S. Staino, Piero Dorfles, Giorgio Manfredonia) artisti (C. Fracci, S. Sandrelli, C. Bisio, F. Gifuni, S. Cristicchi, A. Sandrelli, M. Costanzo) docenti universitari ( L. Zevi, F. Cassano, V. Silvestrini, N. Dalla Chiesa, A. Sainati ) giornalisti (C. Mineo, A. Bolzoni, S. Ruotolo) e tantissimi altri, ma anche il mondo dell'associazionismo, del volontariato e quello della politica, il cui sostegno ci ha dato carica e speranza nel raggiungimento dell'obiettivo.

Un grazie infine a tutti gli iscritti  e simpatizzanti di Psichiatria Democratica che in ogni dove e, spesso, tra mille difficoltà hanno consentito questo successo collettivo in nome del principio di condivisione e di partecipazione attiva nella costruzione di percorsi altri, dei diritti universali di libertà e giustizia così come la lezione di Franco Basaglia ogni giorno ci ricorda.

PD Spagnola

Finalmente chiudono le prigioni dell'orrore,"Gli Altri" 24 febbraio 2012 pag. 20

 

di Gigi Attenasio

 “Svuotano pure i manicomi criminali, a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Il governo fa scappare i pazzi” rigurgita in prima pagina “la Padania”: è la “civiltà” dei Borghezio, del dito medio alzato, del rutto e della scoreggia libera, degli “extra” travestiti da leprotti per il tiro a segno dei “civilissimi” cacciatori del Nordest! A parte l’ironia (per Nietzsche spesso vicina alla tragedia), entro il 31 Marzo 2013 verranno chiusi gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG): è una importante notizia e Psichiatria Democratica come tale la registra in attesa del Regolamento attuativo che detti tempi e modi del processo di dismissione. Ci sentiamo parte di questa vittoria di civiltà per il sostegno alla Commissione Inchiesta del Senato di Ignazio Marino, cui ancora una volta plaudiamo per il lavoro svolto, e per le migliaia di firme da noi raccolte in pochi mesi contro quei tremendi luoghi di afflizione.

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A VALENCIA E' NATA PSICHIATRIA DEMOCRATICA SPAGNOLA

 

A Valencia in Spagna, il 15 febbraio 2012, si è costituita Psichiatria Democratica spagnola. La splendida  notizia è giunta nella tarda mattinata, da parte del neo Segretario a Julian Marcelo, al Presidente di PD, Luigi Attenasio e quindi al Segretario Emilio Lupo.

L'Associazione si afferma in un comunicato stampa, si riunirà già nei prossimi giorni e, quindi, si presenterà con una serie di iniziative in tutta la Spagna.

E', questa, ha dichiarato L. Attenasio una gran bella notizia e, più avanti ..

" Franco Basaglia sarebbe contento ed orgoglioso di questo evento a distanza di tanti ani da quelli in cui venne a Valencia". Mentre E. Lupo ha sostenuto che una straordinaria pagina è stata scritta perchè la nuova organizzazione favorirà, di certo,  percorsi di inclusione sociale e di democrazia partecipativa. Su questa strada - hanno concluso i due Dirigenti di PD - l'Associazione intende proseguire, per favorire la massima partecipazione di cittadini e movimenti di liberazione.

 

Il Comitato Direttivo  è così composto:

- Presidenta: Camila Ortega
- Vicepresidente: Ernesto Guillén
- Secretario: Julian Marcelo
- Tesorera: Paula Folch
- Vocal: Laura Marcelo

UN PIANO ORGANICO PER I SENZA FISSA DIMORA

 

la Repubblica - 16 febbraio 2012 —   pagina 9   sezione: NAPOLI

Emilio LUPO

Mi rivolgo all' assessore comunale Sergio D' Angelo e vado subito al dunque: un piano organico per i cittadini senza fissa dimora. Voglio dire anche di riporre fiducia in D' Angelo anche se, per il passato, la fiducia, davvero ingenua, in chi lo ha preceduto mi ha riservato delusioni. Amare. Mi riferisco a progetti - che avevamo prodotto con la collaborazione e l' assunzione di responsabilità dirette di più associazioni - poi fatti propri, a chiacchiere, dalle precedenti amministrazioni cittadine napoletane e che nella pratica hanno prodotto, per quanti sono costretti a vivere per strada, risultati pari a zero. Anzi no, non sarei veritiero se non dicessi che qualcosa è stato fatto.

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Ospedali Psichiatrici Giudiziari

 

Leggo Corrirere della sera che in un ordine del giorno parlamentare approvato ieri si auspica che, in assenza delle condizioni minime necessarie, la chiusura degli OPG possa slittare di sei mesi rispetto alla data prevista di febbraio 2013. Premesso che nessuno può pensare di attuare la chiusura in assenza dei presupposti minimi, dobbiamo chiederci perchè un anno prima della data prevista il Parlamento ponga il problema in questi termini  e non li accompagni con una forte sollecitazione al Governo affinchè assicuri le "condizioni necessarie".
E' certo che magistrati e medici e operatori faranno  tutto quanto è in loro potere per rendere effettiva la legge, ma viene da chiedersi se altrettanto impegno verrà assicurato nei fatti dal Governo e dagli enti locali competenti, ai quali compete la massima parte del lavoro necessario per consentire la chiusura degli OPG e l'adozione delle misure economiche, sociali e tecniche in grado di dare collocazione e assistenza alle persone che lasceranno quelle strutture.
E', questo, un terreno che richiede la piena collaborazione di tutte le istituzioni e di tutte le persone cui spetta fare si che il principio sacrosanto scritto nella legge in approvazione non venga travolto da ritardi, inefficienze, insensibilità.
 
Luigi Marini
Presidente di magistratura Democratica

OPG: Ora comincia il lungo processo di deistituzionalizzazione.

 

Per Psichiatria Democratica (PD), l'Associazione fondata da Franco Basaglia e che in questi  anni si è battuta per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, il momento attuale è assai delicato in quanto occorre definire bene i percorsi politico/amministrativi necessari per governare, in maniera adeguata, l'intero processo.

Per i Dirigenti Nazionali di Psichiatria Democratica, Cesare Bondioli,  Emilio Lupo e Luigi Attenasio guai ad abbassare la guardia e a dare per scontati i passaggi che porteranno le persone dagli OPG al territorio.

Gli esponenti di PD, anche a nome dell'intera Associazione, infatti, non si stancano di ripetere che tenere alta la guardia dovrà, nei fatti, garantire quanto segue:

1) La titolarietà dei  progetti - beninteso personalizzati -  resta appannaggio del Servizio Sanitario Nazionale che la espleterà in tutte le forme che riterrà opportune, avvalendosi dei suoi Dipartimenti diSalute Mentale e delle loro articolazioni funzionali. La centralità del Servizio pubblico è, per Psichiatria Democratica, garanzia da un lato di attiva partecipazione di tutti gli attori in campo (Utenti,familiari,operatori, Enti, volontariato, cooperazione sociale etc.) e, dall'altro, di contrasto a tutte le forme di privato mercantile che potrebbero essere interessate alla gestione nelle singole realtà regionali;

2) La definizione del finanziamento, in maniera da garantire un budget adeguato ai diversi bisogni (casa, progetto lavorativo etc.) e che sia vincolato  in ragione dei suindicati progetti  per ciascun utente;

3) L'emanazione da parte del Governo di un Regolamento attuativo che - d'intesa con le Regioni e  garantendosi il coordinamento del Presidente Errani - indichi, dettagliatamente, modi, tempi e risorse,umane ed economiche, da impegnare nel complesso processo di dismissione in grado di sostenere, concretamente, i sempre più asfittici Dipartimenti di Salute Mentale ( insieme alla costituzione di equipes di dismissioni, a tempo);

4) Che si affronti, contestualmente, sia il tema della pericolosità sociale da infermità mentale -della quale PD chiede l'abolizione - come l'istituto della imputabilità-inimputabilità per infermità di mente da cui quello deriva.

Psichiatria Democratica da ultimo vuole ribadire che questo degli OPG, come ogni progetto di deistituzionalizzazione, non sarà un processo breve nè tantomeno esclusivamente legato alle normative ma che dovrà vivere, attraversare e cambiare culture e prassi . Che non ci sono nè scorciatoie nè esemplificazioni ma solo un duro, costante lavoro che, sul territorio, dovrà vedere ancora una volta impegnati ed uniti  quanti -a vario titolo - pongono al centro del loro fare/pensare i diritti di quanti non ce la fanno da soli.

 

Napoli -11 Febbraio 2012

 

Finalmente via gli Opg, ma il difficile viene ora

 

 

di  Maria Antonietta Farina Coscioni ( quotidiano EUROPA, 3  febbraio 2012)

La decisione non può, evidentemente, che rallegrare: entro, e non oltre, il 31 marzo del prossimo anno tutti gli Ospedali psichiatrici giudiziari in Italia saranno chiusi. I detenuti, 1500 persone circa, saranno trasferiti in centri, finalmente, adeguati alla cura delle patologie che li affliggono. Avrà così finalmente fine quello che il presidente della repubblica Napolitano ha definito «l’estremo orrore dei residui Opg, inconcepibile in qualsiasi paese appena civile».
Gli Opg sono un luogo di indicibile sofferenza. Nel corso delle mie visite ispettive sono venuta a conoscenza di una quantità di storie penose e atroci: un uomo di 58 anni, rinchiuso da otto nell’Opg di Aversa, che con un lenzuolo si impicca; aveva saputo che la sua pena era stata prorogata ancora una volta e che, nonostante da tempo fosse stato giudicato non più “socialmente pericoloso”, sarebbe rimasto rinchiuso lo stesso; un altro caso, quello di M., 30 anni: nel 2004 è arrestato per aver guidato contromano con il motorino. Finito in un Opg, di proroga in proroga sono passati sei anni.
La questione, insomma, non può essere risolta con un mero tratto di penna, non è sufficiente stabilire che quello che è stato non deve più essere, e pensare che il problema si risolva da sé. È vero: per troppo tempo gli Opg sono stati un territorio dimenticato in cui ogni dignità è annullata. Il parlamento ha fatto un importante passo verso la chiusura; ma ora?

 

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LO SPORT NELLA GERMANIA NAZISTA, TRA ADESIONE E DISSIDENZA

 

Iniziamo com questo articolo, che fa parte degli atti della Giornata della memoria 2012 tenutasi a Napoli il 29/01/2012, una serie di contributi su uno degli aspetti meno studiati del nazismo, ma non meno importante: lo sport

Aggiunto il link alla presentazione della giornata in formato Power Point e pdf

 

 

Max Schmeling et Albert Richter, due esempi di “Resistenz”?

 

Laura Fontana

 

 

Esistono numerosi studi dedicati all’utilizzo dello sport da parte del regime nazista come strumento di propaganda e come mezzo per “addomesticare” le masse, abituandole alla violenza (l’attività fisica è intesa innanzitutto come preparazione militare) e all’obbedienza. In tale ambito, la Germania di Hitler non inventa nulla, basti pensare all’enorme influenza esercitata dalla politica sportiva promossa dal regime fascista di Mussolini sul Führer e sulle élites naziste.

Per i governi totalitari ed autoritari (ad esempio il regime di Vichy), le competizioni sportive internazionali rappresentano un’opportunità straordinaria sia per rafforzare la coesione interna dello Stato, vale a dire il senso di identità nazionale del popolo, sia per dimostrare agli altri Paesi la propria forza e la propria superiorità. In effetti, quale migliore esempio della vitalità e della salute di un governo che realizzare delle vittorie sportive davanti ad una platea internazionale?

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Lettera di Cesare Bondioli (Responsabile Nazionale Carceri e OPG di Psichiatria Democratica) sul Decreto di chiusura degli OPG.

 

                                                                   Arezzo 1 Febbraio 2012

Cari compagni ed amici,

le polemiche suscitate dall’approvazione dell’Art 3 –ter del c.d. “Decreto svuota carceri”, mi riportano alla mente quanto successo nel 1978 con l’approvazione della 180, specie per la sua parte che introduceva il TSO.

E’ noto che lo stesso Franco Basaglia avrebbe voluto che nella legge non fossero previsti dispositivi “coercitivi” ma con grande senso di responsabilità e visione politica, finì per accettare il TSO come male minore. Anche allora parti consistenti del movimento si opponevano al tso ma nessuno si spinse fino al punto di disconoscere la 180 per una visione “pura e dura” dei risultati della lotta di deistituzionalizzazione dei manicomi di cui la 180 fu comunque l’esito e l’inizio di una sua generalizzazione. Nessuno si sognò di dichiararsi apertamente contrario alla 180 , insieme alle destre, anzi tutti rivendicarono la Legge come un successo del lavoro svolto dal movimento anti-istituzionale dentro i manicomi e nel territorio; tutti poi si sono impegnati nel lavoro quotidiano per una applicazione avanzata della legge proprio nei suoi aspetti più critici e criticabili: da qui la battaglia, non ancora vinta, per SPDC aperti e senza contenzioni o per forme di ricovero alternative (v. servizi di salute mentale h 24 con posti letto).

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E' NECESSARIO UN REGOLAMENTO ATTUATIVO PER CHIUDERE GLI OPG.

 

Per Emilio LUPO, Cesare BONDIOLI E Luigi ATTENASIO di Psichiatria Democratica (PD), il riconoscimento da parte del Senato che gli OPG vanno chiusi al più presto, è un fatto politico importante, anche se -ammoniscono i tre Dirigenti di PD - il processo di deistituzionalizzazione è soltanto all'inizio.

Per PD non bisogna avere indugio alcuno e puntare dritti all'obiettivo, concretamente , attraverso un programma-percorso che preveda quanto segue:

1) Che il Governo emani - dopo l'approvazione del testo anche da parte del  Parlamento - un Regolamento attuativo che detti tempi e modi del processo di dismissione, d'intesa con le Regioni e con il coordinamento del Presidente Errani ;

2) Che si costituiscano  Uffici ed Equipes di dismissione (task force)- a tempo - per ciascuna struttura e in tutti i DSM, quali reali strumenti operativi e di collegamento tra le realtà interne e quelle esterne, al fine di rendere effettivi i progetti personalizzati.

3) Che, coerentemente allo spirito che ha informato dapprima la Commissione Marino e poi il Senato, si proceda - con tutta urgenza - ad affrontare nell'immediato il tema della gestione della  misura di sicurezza per la pericolosità sociale da infermità mentale, di cui proponiamo l'abolizione, nonchè la revisione dell'istituto dell'imputabilità/inimputabilità  per infermità mentale.

 

30 gennaio 2012

Matti in libertà

 

Napoli, VENERDI' 3 FEBBRAIO, ore 18.00 presso la Feltrinelli in Via S. Tommaso D'Aquino 70 - Ponte di Tappia -
Presentazione del libro di MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI "Matti in libertà" - L'inganno della Legge Basaglia - Come il percorso interrotto della Legge Basaglia è ricaduto su uomini e donne in tutta Italia, vittime innocenti di un iter legislativo che non ha cancellato gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Le storie degli internati e delle loro famiglie.
 
Introduzione di GIUSEPPE CRIMALDI, Cronista giudiziario de "Il Mattino",
 
ne discutono :
 
LUISA BOSSA, deputata, già sindaco di Ercolano,
CARMINANTONIO ESPOSITO, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli,
EMILIO LUPO, segretario nazionale di Psichiatria Democratica,
RICCARDO POLIDORO, presidente de "Il Carcere Possibile Onlus", Camera Penale di Napoli,
FABRIZIO STARACE, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Modena.
L'attrice CRISTINA DONADIO leggerà alcuni brani del libro.

Comunicato Stampa

 

  Il Decreto Severino prossimamente in votazione al Senato contiene le disposizioni  per il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) fissando il termine per la chiusura di questi tremendi luoghi di afflizione. Si tratta, di certo, di un fatto che segna - ci auguriamo tutti - un punto di non ritorno e di svolta radicale in un settore così delicato e complesso e Psichiatria Democratica perciò plaude ancora una volta al lavoro svolto dal Senatore Marino e dall'intera Commissione da lui presieduta.

E’ l’inizio di una nuova fase e di un percorso, non privo di difficoltà ed ostacoli, che potranno essere affrontati in un successivo Regolamento di attuazione di cui richiediamo la rapida adozione.

Forti dell’esperienza maturata in anni di pratiche di deistituzionalizzazione e per la consapevolezza dei complessi  percorsi tecnico /amministrativi da attivare per realizzarla dove il ruolo delle Regioni deve essere - a nostro avviso - rilevante, si ripropongono con forza all’attenzione degli organi di informazione, dei gruppi politici, degli operatori e dell’ opinione pubblica, i punti che vengono ritenuti indispensabili e, perciò, da inserire nel futuro  Decreto di attuazione:

 

  1. Individuare nella Conferenza Stato-Regioni, e precisamente nel suo Presidente, il fulcro ed il punto di raccordo dove incardinare i programmi operativi degli attuali 6 OPG da chiudere, per garantire non solo omogeneità di percorsi e rispetto dei tempi ma anche che non si vengano a riprodurre nelle singole Regioni soluzioni neo concentrazionarie e, surrettiziamente, neo carcerarie, prevedendo inoltre sanzioni economiche e amministrative per le Regioni inadempienti.
  2. Assicurare risorse economiche certe, stabilizzando in bilancio anche i fondi erogati dal Ministro della Salute e quelli provenienti dal Ministero di Giustizia,vincolando parte delle attuali risorse della Cassa Ammende, come peraltro già richiesto dal Presidente della Conferenza delle Regioni. E ciò per attivare, in tempi brevi, soluzioni strutturali alternative idonee e per garantire adeguato personale formato e numericamente sufficiente, viste le gravissime carenze che già affliggono i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM).
  3. Assicurare il ruolo centrale dei D.S.M territoriali, nel definire e attuare i progetti individualizzati di dimissione per ciascuna persona internata, coinvolgendo famiglie, istituzioni, Enti locali, ecc. al fine di contrastare derive neo-istituzionali anche nelle strutture residenziali previste dal Decreto, per le quali il rispetto di quanto previsto dal richiamato DPR 14.1.1997 per le strutture residenziali psichiatriche rappresenta un vincolo ineludibile.
  4. Applicare sempre più, come già possibile con l’attuale normativa, la misura di sicurezza  in forme e sedi diverse da quelle dell’internamento in OPG o nelle future strutture.
  5. Psichiatria Democratica continuerà a battersi affinchè, una volta trasformato definitivamente in Legge il Decreto, coerentemente con lo spirito che lo informa, si proceda ad affrontare il tema della imputabilità e le conseguenti misure di sicurezza.

 

             Cesare Bondioli, Resp. Nazionale Carceri e OPG,Psichiatria Democratica

Emilio Lupo, Segretario Nazionale Psichiatria Democratica

      Luigi Attenasio, Presidente Nazionale Psichiatria Democratica

Per Vincezo Consolo

 

E' morto lo scrittore  Vincenzo CONSOLO e siamo tutti più soli e fragili.

Ci mancheranno i suoi sguardi teneri e indagatori.

I suoi ammonimenti che erano riflessione collettiva ma anche coinvolgimento personale.

Diretto.

Convinto.

Mai occasionale o di facciata.

Vincenzo era uno di noi.

E questo ci inorgogliva.

E questo ci inorgoglisce.

Minatori,

diritti civili,

su di una biro che era una clava,

un martello,

una chiave,

uno spartito.

Ci piace immaginarlo che se ne sia andato con sotto il braccio

Il Sorriso dell'ignoto marinaio,

che abbiamo tanto amato.

Forse perchè così continuerà a solcare

mari e onde sulla sua penna

che lo iscrive tra i maggiori e più acuti innovatori del linguaggio,

della letteratura internazionale.

A Caterina dolce e tenace compagna, 

testimone e protagonista di una storia che il tempo non potrà mai esaurire

l'abbraccio più forte di tutta Psichiatria Democratica.

Emilio

una delegazione di Psichiatria Democratica sarà presente ai suoi funerali che si terranno a Sant'Agata di Militello in Sicilia, suo paese natio

leggi:

 

IL MEDITERRANEO TRA ILLUSIONE E REALTÁ, INTEGRAZIONE E CONFLITTO NELLA STORIA E IN LETTERATURA

Appello per chiudere gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari


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