Opg Montelupo. In attesa della chiusura...

 

COMUNICATO STAMPA

 

Opg Montelupo. In attesa della chiusura...

Stamani, 23 novembre 2012, la senatrice dei Radicali Donatella Poretti e il dr. Cesare Bondioli, Responsabile carceri e opg di Psichiatria Democratica,hanno effettuato una visita all'Opg di Montelupo Fiorentino.

Nelle more della chiusura di queste strutture -che per legge e' prevista per il prossimo marzo- abbiamo potuto constatare che finalmente dopo un anno dalla fine dei lavori, e dopo una serie di problemi burocratici e pratici la consegna all'uso dei locali e' stata data lo scorso 13 settembre, ora le nuove celle sono agibili e occupate dagli internati.

Stamani erano presenti 105 internati (15 piano terra -Pesa-, 46 al primo piano e 44 al secondo.

Il primo e secondo piano sono cosi' tornati alla loro origine per meta' vecchie (del 2007) e per meta' nuove (primo piano aperto il 30 ottobre e il secondo sabato scorso).

Le nuove celle (con soffitti a cassettone e simil cotto al pavimento) e i nuovi spazi comuni sono una buona notizia e una realta' dignitosa contro il degrado della parte più vecchia che se al piano terra ha infiltrazioni di acqua e muffa, anche nei piani a salire mostra tutta la necessita' di interventi di ripulitura.

Purtroppo la carenza dei fondi per il mantenimento e la gestione ordinaria e' alla base di una sporcizia e del conseguente degrado delle celle vecchie, ma gia' inizia ad apparire anche in quelle nuove. Le pulizie sono (non) fatte dagli internati...Va inoltre sottolineato che gli arredi sono rimasti quelli recuperati dalle vecchie celle e sono totalmente inadeguati e in pessime condizioni, il che aggrava il senso di degrado complessivo della struttura che nemmeno il recente restauro riesce a nascondere.

Una sala colloqui nuova e' pronta dall'estate ma senza l'autorizzazione delle opere pubbliche non puo' aprire, e altre problematiche minori si sono rilevate, ma la contraddizione del luogo di detenzione per persone che hanno bisogno di cure sanitarie e' sempre più evidente.

La struttura ormai ha assunto sempre più l'aspetto di un carcere a media sicurezza, dagli spazi esterni per l'aria ai blindati delle celle e dei sistemi di vigilanza. Una struttura in attesa di essere svuotata dagli internati che devono per lo più essere riassorbiti nei progetti dei loro territori con comunita' o altre nuove strutture che la legge sta individuando.

Da quanto sottolineato dagli operatori sanitari, in particolare, si è colto il disagio per la mancanza di iniziative concrete per la dimissione degli internati il 25% circa dei quali si trova in regime di proroga della misura di sicurezza (in qualche caso la proroga è stata rinnovata ripetutamente, anche per 23 volte!); in particolare il regime di proroga è particolarmente grave tra gli internati provenienti dalla Sardegna (11 proroghe su 28 internati) ma anche per le altre Regioni del bacino: per la Toscana (7 su 45), per la Liguria (7 su 20) e l’Umbria (2 su 7 internati di cui uno con 23 proroghe).

Occorre quindi che i programmi di dimissione ricevano un nuovo impulso e che le Regioni competenti, attraverso i loro Dipartimenti di Salute Mentale, formulino i progetti terapeutico-riabilitativi in favore dei loro internati con date certe per la loro realizzazione.

Occorre altresì che le Regioni, che hanno richiesto il finanziamento per la realizzazione delle strutture sanitarie alternative all’opg, tanto più ora che è stato emanato il Regolamento con le loro caratteristiche strutturali, passino alla realizzazione delle strutture per cui hanno richiesto il finanziamento.

Il rischio che, in assenza di un effettivo governo della fase di transizione, gli opg rimangano in funzione in attesa di una proroga (da tutti oramai data per scontata) dei termini per la loro chiusura  va scongiurato e che ci si accontenti delle piccole migliorie senza dare seguito alla riforma.

Ad un migliaio di internati in tutta Italia sono negati ancora oggi il diritto alla salute e alla dignita' umana. Un problema numericamente piccolo, che ha la legge e i fondi economici per la sua soluzione, e a cui va "solo" data applicazione.

Psichiatria Democratica esprime forte preoccupazione dopo la nuova visita all'Ospedale Psichiatrico di Aversa.

 

Comunicato Stampa

 

Psichiatria Democratica esprime forte preoccupazione dopo la nuova  visita all'Ospedale Psichiatrico di Aversa.

Ieri mattina, giovedì 22 novembre 2012, una folta delegazione di esponenti nazionali di Psichiatria Democratica (composta dai dottori E. Lupo, S. Di Fede, G. Loffredo A. Morlicchio, G. Ortano e A. Pane) è ritornata all'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa, per constatare sia le condizioni di vita delle persone ivi ristrette, sia lo stato di attuazione del processo di dismissione che -com'è noto - a norma della legge 9/2012, dovrebbe esaurirsi non oltre il marzo 2013, con la completa chiusura delle  6 strutture carcerarie esistenti in Italia.

I Dirigenti dell'Associazione, hanno dapprima incontrato il Magistrato di Sorveglianza, il Direttore penitenziario, il Direttore Sanitario e il personale della Polizia penitenziaria, per conoscere a quale stadio di attivazione siano giunti i progetti individualizzati, intesi come indispensabili azioni per rendere fattivo il processo di superamento della struttura detentiva e l'accoglienza in piccole abitazioni sul territorio, registrando quanto segue:

a) il numero delle persone recluse è poco variato (intorno a 170 unità) rispetto alla precedente visita effettuata nello scorso aprile e ciò, secondo tutti gli attori in campo,  in ragione delle difficoltà registrate nei rapporti con le Aziende Sanitarie ed i diversi Dipartimenti interessati;

b) il numero delle persone in regime di proroga, il cosiddetto "ergastolo bianco", è  assai consistente ( è stato calcolato intorno a 50 unità e più, con diversi casi di numerose proroghe consecutive) a sottolineare la pressocché assoluta mancanza di volontà e di progettualità condivisa nel costruire percorsi di inclusione sociale sul territorio, così come espressamente compreso nei dispositivi legislativi vigenti;

c) il mancato rispetto degli ambiti di appartenenza (a norma del DPCM del 2008) tant'è che risultano costrette ad Aversa, persone provenienti da diverse regioni (Lombardia, Veneto, Liguria, Basilicata, Calabria etc.) ma anche cittadini stranieri e senza fissa dimora per i quali va organizzato un percorso di uscita;

d) l'assenza di processi di presa in carico reali (dentro/fuori) concordati ed attivati con il pieno e stabile coinvolgimento dei responsabili legali delle AASSLL., azioni costantemente sostituite da fitte e improduttive corrispondenze cartacee: come il  numero degli "ospiti" ancora residenti in OPG, inequivocabilmente ed amaramente, dimostra.

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Ruolo delle Comunità Terapeutiche Assistite e dei Centri Diurni nel processo riabilitativo del paziente psichiatrico

 

AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE N. 8 SIRACUSA

DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

Direttore Dott. Roberto Cafiso

 

SEMINARIO DI STUDIO

 

Ruolo delle Comunità Terapeutiche Assistite e dei Centri Diurni

nel processo riabilitativo del paziente psichiatrico

 

30 Novembre 2012, ore 9,30-14,00

sede DSM Viale Tica, 39, Siracusa

 

ore 9,30 Saluti delle Autorità  Sindaco, Ing. Roberto Visentin

                                                      Commissario Straordinario ASP 8 SR

 

Ore 10,00   Introduzione del Dott. Roberto Cafiso, Direttore DSM ASP 8 Siracusa

Ore 10, 15  Coordina dott. Gaetano Interlandi (Direttore mDSM Caltagirone-Palagonia)

 

Interventi: Dott. Toti Varia, responsabile mDSM 4, Palermo

                     Dott.ssa Sotera Maria Grazia, Dirigente CTA e CD mDSM, Caltagirone

                     Dott.ssa Cristina Camilleri,  Dirigente CTA 2 DSM Agrigento

                     Dott. ssa Terrasi Grazia,       Dirigente CTA 1 DSM Agrigento

                     Dott.ssa Rosanna Guerrieri, Dirigente CTA DSM Siracusa

                     Dott. Valerio Lo Vullo, Responsabile CTA mDSM Caltanissetta

                     Daniela Morana, I.P. CTA mDSM 4 Palermo

                     D’Oca Ciuseppina, Ass.Sociale mDSM CTA mDSM 4 Palermo

                     Dott.ssa Cinzia Montagnese, Responsabile CTA Oliveri DSM Messina

                     Dott.ssa Mariangela Bellinvia, Resp. CTA Terme Pigliatore DSM Messina

                     Dott. Tati Sgarlata, Dirigente CD DSM Siracusa

                     Dott. Marcello Di Fiore, Responsabile Centro Diurno mDSM 2 Palermo  

                     Dott.ssa Maria Cristina Lumia, Resp.le Centro Diurno Caltanissetta

                     Dott. Salvatore Aprile, Dir.nte Psichiatra CTA e CD mDSM Caltagirone

                     Dott.ssa Francesca Buzzone, Dir.nte Psicologo CTA mDSM Caltagirone

                                      

Ai partecipanti verrà rilasciato attestato di partecipazione

Segreteria organizzativa: dott. Interlandi Gaetano, 3286682123

                                               dott. Roberto Cafiso

 

 

Ruolo delle Comunità Terapeutiche Assistite Pubbliche e dei Centri Diurni

nel processo riabilitativo del paziente psichiatrico

30 Novembre 2012, ore 9,30-14,00

sede DSM Viale Tica,39, Siracusa

 

Seguono osservazioni del dott. Gaetano Interlandi

 

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Conferenza stampa 27 novembre


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“Attualità del pensiero di Basaglia”


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Psichiatria e carcere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nuova visita di Psichiatria Democratica all'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli - Secondigliano.

 

Comunicato Stampa

 Giovedì 8 novembre 2012, una delegazione di Dirigenti nazionali Psichiatria Democratica (composta dai dottori E. Lupo, S. Di Fede, A. Morlicchio e G. Ortano) ha visitato nuovamente l’O.P.G. di Secondigliano (NA) per verificare lo stato di sviluppo del processo di dismissione  che, a norma della legge 9/2012, dovrebbe esaurirsi non oltre il marzo dell'anno prossimo.

La delegazione, accompagnata dal Magistrato di Sorveglianza, dalla Direzione, dal personale Medico e dalla Polizia penitenziaria dell'Istituto, ha così incontrato e discusso con le persone ancora lì recluse, rilevando - nonostante l'impegno profuso dagli operatori dell’OPG - una evidente quanto preoccupante condizione di stallo e, quindi, un ritardo dell'intero processo di superamento della struttura. Risulta, difatti, persino maggiore il numero dei detenuti presenti rispetto alla precedente visita, nel mentre si sono progressivamente ridotte le risorse a disposizione e scarsi o del tutto inesistenti i Progetti individualizzati terapeutico-riabilitativi in ragione di una persistente latitanza delle Aziende Sanitarie Locali e delle Regioni responsabili.

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Giornata Nazionale di Studio sul pensiero di Vieri Marzi


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Locandina del convegno     

Progetto grafico     

 

La morte di Francesco Mastrogiovanni

 

Interrogazione a risposta scritta

 

Al Ministro della salute

da parte dell'On. Luisa Bossa

 

- Per sapere - premesso che:

 

è in corso presso il tribunale di Vallo della Lucania il processo a sei medici e dodici

infermieri dell’ospedale civile «San Luca» , dove il 4 agosto 2009 è deceduto Francesco

Mastrogiovanni, ricoverato nella struttura sanitaria con un TSO (trattamento sanitario

obbligatorio) e lì deceduto dopo ottanta ore passate legato ad un lettino, così come risulta

dalle registrazioni video operate da una telecamera a circuito chiuso presente in reparto;

- il pm del processo ha chiesto condanne lievi e inferiori alle attese, da un massimo di 4 anni

e 4 mesi a un minimo di 2 anni, per i sei medici e i sei infermieri che hanno avuto in cura

l’uomo, sollecitando l’assoluzione per altri sei imputati; il magistrato ha mostrato di non

credere nella tesi accusatoria del consulente medico della Procura di Vallo Lucania (che ha

parlato di edema polmonare provocato dalla lunga contenzione) e ne ha formulata una

diversa, accogliendo alcuni rilievi degli avvocati difensori;

- nei giorni scorsi è stata diffusa in Rete il filmato integrale della lunga agonia dell’uomo. Le

telecamere a circuito chiuso del reparto di psichiatria hanno ripreso tutta la fase di vera e

propria detenzione di Mastrogiovanni;

- Nei video si vede l’uomo bloccato dai legacci sanitari per più di tre giorni. Mastrogiovanni

si agita, si dimena, o si calma. La morte sopraggiunse nella notte, i medici la certificarono

come avvenuta in mattinata, nella cartella clinica non c’è traccia dell’uso dei legacci di

contenzione;

- Al di là della vicenda giudiziaria, che arriverà a sentenza alla fine di ottobre, restano le

inequivocabili immagini di un’agonia avvenuta in un Ospedale pubblico, sotto lo sguardo

indifferente di medici e infermieri;

- legare i malati ai letti del reparto di psichiatria di Vallo della Lucania, del resto, era una

prassi diffusa: il pm ha prodotto in aula, durante il processo, 22 cartelle cliniche di pazienti

sottoposti alla contenzione. Uno di loro era il compagno di stanza di Mastrogiovanni; a lui

legarono solo le mani così – come ha spiegato nel processo – una notte riuscì coi piedi ad

avvicinare al letto il tavolino dove era poggiata una bottiglia d’acqua, l’afferrò e si dissetò.

Mastrogiovanni non ebbe questa possibilità;

- dall’ esame autoptico del cadavere i medici legali hanno anche appurato che Francesco

Mastrogiovanni non è stato né oggetto di specifiche attenzioni terapeutiche e neanche

alimentato nel corso della degenza;

- qualunque trattamento sanitario, a norma della legge n. 180 del 1978 deve assicurare «il

rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione,

compreso per quanto possibile il diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura»

(articolo 1 comma 2)

-:se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda sopra citata; se non ritenga necessariodisporre accertamenti di competenza presso l'Ospedale Civile «San Luca» di Vallo della Lucania per verificare se siano continuati altri comportamenti simili a danno di altri pazienti del reparto di psichiatria, e se non ritenga di intervenire, per quanto di sua competenza, per scongiurare che possano verificarsi altri episodi del genere.

CARCERI E OPG: DUE FERITE APERTE

 

La drammatica condizione delle carceri italiane nelle quali sono "ospitate"circa 67.000 persone a fronte di una capienza massima di 45.000, rischia di diventare  - secondo i Dirigenti di Psichiatria Democratica, Emilio Lupo e Cesare Bondioli -un luogo comune.

Una periodica quanto asfittica denuncia che - in un rituale sempre più macabro - fa la conta del grande disastro di questo pianeta separato.A contrastare il dolore lacerante, ed a squarciare questo velo di rimozione collettiva, soltanto gruppi di testarde associazioni, giornalisti, singoli deputati, intellettuali, operatori del sociale e della giustizia, ed il Presidente Napolitano.

Il Capo dello Stato ha, nei giorni scorsi, levato la sua voce sulla drammatica situazione carceraria italiana che, ha detto: "non fa onore al nostro Paese e anzi ne ferisce la credibilità internazionale”, auspicando, poi, che "si acceleri sulle proposte, già in avanzato stato di esame, per rafforzare l'uso delle pene alternative", aprendo anche a un possibile speciale ricorso a misure di clemenza.

Psichiatria Democratica ricorda che al 14 ottobre sono già 127 i morti e ben 47 i suicidi, per il 2012, nelle carceri italiane ( l'ultimo nell'inferno di Poggioreale ), e che per fermare queste stragi, occorrono provvedimenti urgenti e concreti da parte del Governo e del Parlamento. Le condizioni di legalità e la praticabilità del diritto, necessitano di risposte concrete ed estremamente diffuse nelle diverse realtà italiane (dalla messa alla prova, alla depenalizzazione dei reati minori, al lavoro sociale esterno ed alle misure alternative) soluzioni che condividiamo, e che erano, peraltro, già state avanzate, all'indomani del terremoto in Emilia.

Al tempo stesso Psichiatria Democratica ( PD) vuole denunciare, con forza, che  un'altra ferita non solo non verrà rimarginata ma si estenderà, incancrenendosi ancor più. Ci riferiamo agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), alla disapplicazione della legge 9/2012 ed al pericolo - ormai fin troppo evidente - di uno slittamento della loro chiusura, a dopo il marzo 2013!

P D, aveva già evidenziato - a chiare lettere - lo scorso 3 aprile u.s. nell'audizione presso la Commissione Marino al Senato, il pericolo dell'affossamento della legge, criticando anche le proposte avanzate circa le dimensioni delle strutture dove ospitare gli utenti e rimarcando, altresì,il timore che il vuoto del Servizio pubblico potesse favorire derive privatistiche. Saltava agli occhi, che gran parte di AASSLL e Regioni erano (e sono) del tutto ferme, non avendo posto mano all'elaborazione condivisa,tra tutti gli attori in campo, di programmi personalizzati per ciascun internato. Per sconfiggere definitivamente questi mostri, occorre uno scatto ed uno sforzo  immediato e collettivo ma, prioritariamente, interventi operativi determinati ed urgenti da parte del Governo nei confronti delle Aziende Sanitarie e delle Regioni acchè entro il 31 marzo 2013 - così come previsto dalla legge- gli OPG chiudano i battenti.

Per evitare l'onta del rinvio della chiusura a dopo il termine indicato nella legge, Psichiatria Democratica propone un percorso chiaro e semplice:istituire, da parte dei Ministeri della Salute e della Giustizia, un Ufficio di dismissione, una task-force operativa, che possa avvalersi - per il solo tempo necessario- dell'esperienza di alcuni funzionari. Questo organismo - che proponiamo, a tempo e a costo zero - dovrebbe affiancare Regioni ed AASSLL, concordando la migliore allocazione delle risorse umane ed economiche e monitorando, altresì, lo sviluppo dei singoli progetti, sia dal punto di vista abitativo che progettuale, per singolo utente.

Lanciamo un pressante appello a raccogliere questa nostra proposta ai Ministri Severino e Balduzzi,  e, ci auguriamo, sostenuta da quei Deputati e Senatori che più si sono impegnati, in questi anni, a fianco delle fasce più diseredate, gli stessi che non si sono risparmiati e - come si dice - che ci hanno messo la faccia,ed a quella parte del Paese che non vuole rassegnarsi a questa malattia                    .

L'ingiustizia è di per sè una malattia.

 

"AFRODITE" IN PUGLIA

 

Nei giorni 18-19-20 ottobre sarà presentato in Puglia, alla presenza degli autori il libro di Paolo Tranchina e Maria Pia Teodori: AFRODITE STORIA E PSICOLOGIA DI UN MITO (Magi  Editore Roma  pagine  360  Euro 25)

Gli incontri avranno luogo a:

MATERA  giovedì 18 ottobre ore 17,30, Sala convegni LE MONACELLE Via Riscatto 9. Introduce Edoardo de Ruggieri, Discute Prof. Angela Capurso Liceo Classico E. Duni  

BARI venerdì 19 ottobre ore 17,30, Associazione Culturale Angelus Novus, Via Borelli 32. Introduce Anna Belfiore, Presenta Pino Palomba, Discute Mariella Genchi

TARANTO sabato 20 0ttobre ore 17,30, Palazzo Galeata Via Duomo. Presenta Marisa Lieti

Si allegano locandine evento

Presentazione

Il testo di Paolo Tranchina e Maria Pia Teodori: Afrodite, Storia e psicologia  di un mito,  (Magi Edizioni, Roma 2011, pag. 362, Euro 25), affronta il mito di Afrodite di cui interpreta, a livello psicanalitico, i  principali simboli, e i personaggi correlati. La storia parte dalla sumera Inanna, che riuniva nella sua figura amore e guerra, poi scissi in Grecia in Afrodite e Ares, e si pone molte domande. Come mai, la più bella tra gli dei sposa Efesto, il più brutto degli olimpici? Come mai la sua progenie con Ares, suo amante preferito, finisce tutta tragicamente? A cosa rimanda l'eterno binomio nuda-vestita? Delineato il passaggio dalla Afrodite greca, che Empedocle coglie come signora del conflitto amore-odio, che affascinerà Freud, alla Venere romana che Lucrezio canta in tutta la sua pienezza, incontriamo la Dea con Anchise, a cui partorirà Enea, capostipite della progenie di Roma. Ma come mai i Romani hanno scelto proprio lei?

Particolare attenzione è posta alla favola di "Amore e Psiche",  sulla quale si sono cimentati autorevoli allevi di  Jung: Von Franz,  Neumann e Hillman. Interessanti per i loro rapporti con la clinica, sono le riflessioni su eros, logos e thanatos in Freud e Jung.

La Dea è colta nella sua interezza culturale e spirituale, come signora dell'armonia universale, della reciprocità dell'amore, ben oltre ogni riduzionismo sessuale, fino al senso rinascimentale più profondo per la modernità: la Venere di Botticelli agli Uffizi di Firenze, che annuncia la nostra era. Contro ogni scissione, corpo, spirito, bellezza sono uniti in nuove forme di armonia.

Il libro documenta, con  spirito critico, le principali figure che accompagnano la dea: Eros, Adone, Priapo, Afrodito, Agdistis, ma anche le figure femminili che rappresentano l'intera gamma delle sfaccettature della Grande Dea dell'Amore: da Lilith, Ecate, Persefone, Nemesi,  fino a Eos,  Circe, le Sirene, Medea. Interessante anche la figura di Afrodite-medico che cura attraverso la bellezza, cosa che permette agli autori di collegarsi alle pratiche antistituzionali italiane.

Dopo una riflessione sulla prostituzione sacra, ci si interroga sui lati più oscuri della Dea: incesto, pedofilia, demonismo, e sulla dialettica idealizzazione-denigrazione che caratterizza i rapporti tra patriarcato e matriarcato. Conclude il testo - corredato da una ventina di fotografie di statue di Paolo Tranchina, dei principali personaggi del libro, un accurato indice analitico, indispensabile strumento di consultazione e approfondimento, di oltre 2500 parole chiave.

Afrodite  locandina

 

Contro ogni alibi, la proposta di Psichiatria Democratica per chiudere presto,bene (e veramente) gli OPG

 

Ospedali psichiatrici giudiziari

Subito un Ufficio per chiuderli

 

 Emilio Lupo

Segretario Nazionale di Psichiatria Democratica

L'Unità domenica 14 ottobre 2012 (pagina 18)

 

L'ITALIA SPEGNE LE LUCI PER RISPARMIARE. SUI GIORNALI SI LEGGE OGNI PASSO DELLA MANOVRA ECONOMICA PRESENTATA IN Consiglio dei ministri,ma non si parla di una legge importante che rischia di rimanere nel cassetto ina. e la chiusura degli OPG, gli ospedali psichiatrici giudiziari.E' la legge numero 9 del 2012,che tra l'altro prevede, entro il prossimo marzo, l'entrata in vigore di una serie di misure per garantire diritti anche a questi reclusi.

Una ferita quella degli OPG, come è per le carceri italiane, che ci si augurava potesse rimarginarsi dopo le continue e sempre più incalzanti denunzie sulla violazione dei diritti costituzionali, da parte non solo delle associazioni che come la nostra se ne interessano, ma anche delle stesse autorità politiche, come la Commissione presieduta dal Senatore Marino. Anche il Capo dello Stato ha espresso il suo sdegno.

Il video promosso dalla Commissione e girato nelle strutture manicomiali, è penetrato negli occhi, nel cuore e nella mente dell'opinione pubblica, producendo, con un impegno costante ed esemplare di tutti e grazie alla sensibilità del Ministro della Giustizia, il varo della suaccennata legge numero 9.

Da allora tavoli tecnici, gruppi di studio e iniziative a doppia velocità non hanno prodotto niente di quanto si doveva, ovvero programmi individualizzati per ciascun recluso, accompagnamenti nelle residenze territoriali (che devono essere secondo Pd di piccole dimensioni e a tempo), progetti di ritorno: al lavoro, agli affetti. Di risposte sinergiche, insomma, nemmeno l'ombra. Come Psichiatria Democratica, avevamo già evidenziato - a chiare lettere - lo scorso 3 aprile nella seconda audizione presso la Commissione Marino al Senato, il pericolo dell'affossamento della legge. Sia per quel che riguardava le proposte avanzate circa le dimensioni delle strutture che non configuravano case bensì caserme, sia per l'attivismo registrato -  pare - da parte di grandi strutture psichiatriche private per accogliere gli ex internati.

Ora bisogna decidere, e presto, se costruire rapidamente con uno sforzo, finalmente comune, risposte di civiltà oppure stare ancora a guardare.

La nostra proposta è  semplice, chiara, netta e nel pieno rispetto della spending review: l'attivazione immediata  di un Ufficio Speciale per la dismissione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), da parte dei Ministri di Giustizia e Salute, che ne governi e porti a termine - entro la data prestabilita del 31 marzo 2013 -  l'intero programma. L'Ufficio Speciale è ormai una necessità quanto mai urgente ed inderogabile in ragione dei gravissimi ritardi accumulati da tutti i responsabili del procedimento. Uno strumento, a tempo, quello dell'Ufficio Speciale di cui sollecitiamo il varo e che si interessi dell'allocazione delle risorse umane ed economiche, incastonate, beninteso, all'interno dei progetti individualizzati. Un gruppo di lavoro snello ed in grado di garantire l'omogeneità degli interventi, per evitare che ci siano realtà che, restando indietro vanifichino - fino a bloccare - l'intero programma.

Una realtà operativa che informi puntualmente le famiglie e che svolga con i servizi pubblici, una attività di raccordo con le agenzie presenti sui territori laddove dovranno essere accolte le persone attualmente rinchiuse negli OPG.

Psichiatria Democratica propone, pertanto, ai Ministri Severino e Balduzzi, di adottare questo strumento di intervento, che, potendo avvalersi delle sicure competenze che ciascun Dicastero possiede, sarebbe a costo zero. Avvalendosi dell'apporto delle migliori energie di Regioni e Aziende Sanitarie, l'Ufficio da un lato potrebbe annullare le sacche di resistenza e, dall'altro, garantire il mantenimento della centralità del Servizio pubblico. Tale centralità rimane, nel tempo, strumento principe di garanzia di equità ed omogeneità, ma anche di argine contro nuove possibili spinte privatistiche e "concentrazionali".

E' questa un'occasione per scrivere, insieme, una bella pagina della nostra storia contemporanea, non perdiamola.

 

Giornata Nazionale di studio sul pensiero di Vieri Marzi

PRIMO ANNUNCIO


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IL DOLORE EVITABILE


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conferenza stampa mercoledì 26 settembre


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DAL 1° AL 5 OTTOBRE L'OTTAVA EDIZIONE DELLA RASSEGNA DI TEATRO "IL CARCERE POSSIBILE"

 

Parteciperanno otto Compagnie e le rappresentazioni si terranno al Ridotto del teatro Mercadante di Napoli, con l'unica eccezione per quello proposto dai detenuti di Secondigliano, che sarà messo in scena in Istituto.
 

Napoli, 18 settembre 2012. Giunge all'ottavo anno consecutivo la Rassegna di Teatro organizzata da "Il Carcere Possibile Onlus" con spettacoli dai laboratori  tenuti negli Istituti di Pena. Malgrado le difficoltà crescenti dovute alle sempre più ridotte risorse, il Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria della Campania ha approvato e finanziato alcuni progetti che sono stati  visionati dalle singole Direzioni. Il Teatro Stabile di Napoli  ha ancora una volta messo a disposizione la sala Ridotto del Mercadante e il Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Campania ha assicurato il suo contributo.
Dal 2005, la Rassegna ha visto oltre 60 lavori teatrali messi in scena nello Stabile della città, con la partecipazione anche di Istituti provenienti da altre Regioni, come Rebibbia e Padova 2 Palazzi. Molti spettacoli hanno avuto ottime recensioni a conferma dell'impegnativo lavoro svolto nei laboratori, nei mesi preced! enti. Le compagnie che hanno partecipato hanno attraversato i testi di Brecht, Beckett, Moscato, Camus, Pasolini, sperimentando a volte anche la scrittura collettiva e le storie autobiografiche per raccontare e raccontarsi.

Il programma di quest'anno:

LUNEDI' 1° OTTOBRE: ore 20.00 - Ridotto teatro Mercadante
 Casa Circondariale di Poggioreale
PULCINELLA, CON RISPETTO PARLANDO
Liberamente ispirato a Samuel Beckett

MARTEDI' 2 OTTOBRE: ore 18.30 - Ridotto teatro Mercadante
Istituto di Ariano Irpino
UN RAGAZZO PER MODELLO
Omaggio a Peppino De Filippo

MARTEDI' 2 OTTOBRE: ore 20.00 - Ridotto teatro Mercadante
L'Icat di Eboli;
UN SOGNO DI LIBERTA'
a cura di Gaetano Stella e Elena Parmense

MERCOLEDI' 3 OTTOBRE: ore 18.30 - Ridotto teatro Mercadante
Istitutio Minorile di Airola
IO VULESSE TRUVA' PACE
frammenti di opere e pensieri di Eduardo de Filippo

MERCOLEDI' 3 OTTOBRE: ore 20.00 - Ridotto teat! ro Mercadante
Istituto Minorile di Nisida
CORNICELibera mente ispirato a "Cuore Nero" di Calvino

GIOVEDI' 4 OTTOBRE: ore 20.00 - Ridotto teatro Mercadante
O.P.G. di Aversa
CHE NE SARA' DEI FIORI
di Gesualdi/Trono

VENERDI' 5 OTTOBRE: ore 11.00 - Teatro Istituito di Secondigliano
Istituto di Secondigliano
BECHER e GODO'
incontro con un Beckett sconosciuto

VENERDI' 5 OTTOBRE: ore 20.00 - Ridotto teatro Mercadante
Casa Circondariale di Lauro
SEMPRE LA STESSA STORIA
Liberamente ispirato a "Esercizi di stile" di Queneau

L'ingresso a teatro è gratuito. Per lo spettacolo che si terrà presso l'Istituto di Secondigliano è necessario inviare, entro il 28 ottobre, richiesta all'ingresso in Istituto, specificando i propri dati anagrafici completi, all'indirizzo  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Alleghiamo la locandina, con le notizie sulle singole rappresentazioni