La rems di Cornoviglio (La Spezia)

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COMUNICATO STAMPA

L’apertura della Rems di Calice di Cornoviglio (La Spezia) è in stridente contrasto con la territorialità delle cure.

L'apertura della REMS di Calice al Cornoviglio (La Spezia), con la previsione di accogliere utenti da tutto il territorio nazionale, si pone in aperto contrasto con il principio di territorialità delle cure che è alla base della legge 180/1978 e della 81/2014.

La scelta effettuata del governo, inserita all'art 32 del DL 77/2022 (cd

Decreto Energia), si colloca al di fuori di ogni piano organico per affrontare il tema dei percorsi di cura e giudiziari dei pazienti psichiatrici autori di reato, come per altro richiesto dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 22/2022.

Non si è colta l'occasione per una riforma del Codice Penale, superando il doppio binario, per riformare la legge sulle droghe e nemmeno per togliere le misure di sicurezza detentive provvisorie causa della lista di attesa.

Destano grande preoccupazione in noi, il mancato confronto con quanti quotidianamente sono impegnati sul campo a costruire risposte idonee ai bisogni reali dell’utenza e l'assenza di una visione più ampia, con il risultato di aver creato un contenitore extra territoriale con il rischio di riprodurre mini- OPG, l’extra territorialità degli invii nelle Rems deve restare una prassi assolutamente residuale ed eccezionale.

In definitiva questa scelta non sarà affatto utile ai pazienti, produrrà grande disagio alle famiglie rendendo impossibile il lavoro di costruzione di progetti da parte dei servizi dei DSM.

A nostro avviso ben altri sono gli interventi da attuare, da affiancare a quelli già elencati in premessa, e precisamente:

  1. Dotare i Servizi di tutte le risorse professionali ed economiche indispensabili per garantire la presa in carico del disagio che si esprime sul territorio;
  2. Garantire attraverso un costante rapporto Sanità/Giustizia la pratica attuazione dei Protocolli Operativi in materia di misure di sicurezza psichiatriche varati dal CSM nel settembre del 2018. E’ nostra profonda convinzione che fin dalla apertura del fascicolo giudiziario, solo il confronto ed il rapporto costante tra Magistrati, Sanitari, Avvocatura, potrà garantire il buon esito della formulazione ed attuazione del progetto terapeutico – riabilitativo.

Attuare la presa in carico dei soggetti autori di reato attraverso progetti individualizzati - congiuntamente concordati e validati da tutti gli attori in campo - resta la strada maestra da percorrere e ciò eviterà, altresì, ricoveri impropri (v. tossicodipendenti) ricollocando le Rems al giusto posto, così come recita la delibera del CSM dell’aprile 2017… Le REMS sono, pertanto, soltanto un elemento del complesso sistema di cura e riabilitazione dei pazienti psichiatrici autori di reato”.

 
 
Dott. Emilio Lupo, Psichiatra, Napoli
Dott. Pietro Pellegrini, Psichiatra, Parma. 

Li’ 13 giugno 2022