25 aprile 2020

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l'incontro per la struttura di Arzano (Na)

Il risultato dell’incontro tra Psichiatria Democratica, Medicina Democratica, Unasam con il Direttore Generale dell'Asl Na2 Nord

(Comunicato stampa)

Nulla di fatto dopo l'incontro di Mercoledì 2 settembre svoltosi tra Psichiatria Democratica, Medicina Democratica, Unasam (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale) con il Direttore Generale dell'Asl Na2 Nord, Antonio D'Amore, ed i dirigenti della Psichiatria. La controversa struttura psichiatrica sita nella zona industriale di Arzano rimane attiva nonostante la ferma opposizione dei rappresentanti delle associazioni firmatarie dell'appello. 

Dopo avere visitato il centro, senza incontrare l'utenza, i rappresentanti sono stati ricevuti dal Direttore Generale D’Amore a cui hanno denunciato, nel corso di un confronto a tratti teso, il pericolo di un progetto residenziale psichiatrico che, nonostante il valore degli operatori della salute mentale dell’Asl Napoli 2 Nord, presenta il rischio strutturale e funzionale di trasformarsi in un luogo di concentrazione della sofferenza e non in uno spazio aperto orientato a percorsi emancipativi, così come previsto dalle normative per la salute mentale di comunità.

Le organizzazioni si sono dichiarate a favore di politiche sociosanitarie che abbiano al centro esperienze abitative di piccolo gruppo o individuali,  supportate o cogestite con l'utenza, all’interno di interventi di presa in carico territoriali e percorsi terapeutici e riabilitativi personalizzati.

Il recente disastro del modello sanitario  lombardo obbliga tutti a lavorare a un'organizzazione socio sanitaria che destini risorse al concreto superamento delle condizioni di difficoltà e sofferenza, evitando di offrire risposte vecchie e inadeguate.

I firmatari, ribadendo il loro impegno contro ogni forma di concentrazione umana pubblica o privata, affermano di costruire momenti di confronto partecipato, che coinvolga la società civile, i familiari, gli utenti e gli operatori, per contribuire  all’affermazione della piena e concreta attuazione dei valori e dei principi della Legge di Riforma 180 e 833 e dei successivi provvedimenti normativi nazionali e comunitari.

Psichiatria Democratica

Medicina Democratica

Unasam

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La scomparsa di Franco Rotelli

La scomparsa di Franco Rotelli

 

La storia della psichiatria italiana del dopo Basaglia è stata travagliata ma, nel suo complesso, ha visto per decenni l’affermarsi di pratiche e di esperienze avanzate di valorizzazione delle persone e delle loro risorse, di affermazione di diritti e di allargamento degli spazi di vita e di salute tempo addietro impensabili. A questi sviluppi hanno apportato il loro contributo, così come era avvenuto prima della legge, persone, équipe, operatori, cittadini, pazienti e famiglie in molti luoghi d’Italia. La morte di Franco Rotelli, come era avvenuto per quella di Agostino Pirella sei anni orsono, rappresenta l’uscita di scena di testimoni decisivi, una perdita per tutti coloro, noi per primi, che di una psichiatria dei diritti e delle persone hanno fatto una ragione di vita, di professione, di impegno e di militanza. Rotelli ha rappresentato con il suo percorso un passaggio dalla dimensione clinica e sociale di una psichiatria del manicomio e del post-manicomio a quella delle aziende sanitarie, legando la sua competenza professionale a quella politica alla consapevolezza che il filo tra salute mentale e scelte politiche deve essere saldato e costantemente annodato per mantenere i valori e l’efficacia delle pratiche. Lo abbiamo imparato nel tempo pagandone anche il prezzo nel momento in cui, come avvenuto di recente nella sua Trieste, il quadro politico è mutato rischiando di travolgere decenni di lavoro e con essi migliaia di vite riscattate e restituite alla loro ricchezza e complessità umana. Molti ricorderanno il Rotelli triestino, ma c’è anche quello che ha contribuito alla denuncia e allo smantellamento di manicomi non solo italiani, si pensi a Leros, e che ha accompagnato con scritti impeccabili anche il processo di chiusura degli OPG che ha visto anche noi di Psichiatria Democratica partecipi e in prima linea. Sono tempi difficili questi, in cui quell’articolazione di pratiche e politiche patisce scelte partitiche di evidente involuzione pratica e culturale, in cui i princìpi costituzionali sono piegati o assunti a vago orientamento e non a fondamento ispirativo, in cui le basi universali ed accessibili del Servizio Sanitario Nazionale pubblico sono minate ogni istante da pressanti interessi mercantili. Anche per questo la voce di Franco Rotelli mancherà. Abbiamo inviato a firma del Direttivo Nazionale le nostre condoglianze ai familiari unendoci al loro dolore.

Antonello D’Elia, Presidente di Psichiatria Democratica

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