SEMINARIO NAZIONALE DI STUDIO VERSO IL SUPERAMENTO DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI


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OPG - Giusy Gabriele Direttivo Nazionale di Psichiatria Democratica

 

Il 31 marzo, finalmente, dopo anni di battaglie civili delle associazioni e anche grazie ai recenti scandali suscitati dalle condizioni vergognose nelle quali vengono trattenuti i pazienti, chiuderanno gli ospedali psichiatrici giudiziari.

Già nel 1978 all'atto di promulgazione della legge 180 che sancì la chiusura dei manicomi molti, a partire da psichiatria democratica, sollevarono la contraddizione che in quella riforma non si facesse cenno ai manicomi giudiziari.

Ci sono voluti più di trent'anni di impegno e di dibattito per fare l'ulteriore passo.

Adesso, mentre festeggiamo per questa vittoria, dobbiamo, però, mantenere ferma l'attenzione e la vigilanza sulle scelte successive che verranno fatte in materia di assistenza a quei pazienti che hanno commesso reati.

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PD Spagnola

A VALENCIA E' NATA PSICHIATRIA DEMOCRATICA SPAGNOLA

 

A Valencia in Spagna, il 15 febbraio 2012, si è costituita Psichiatria Democratica spagnola. La splendida  notizia è giunta nella tarda mattinata, da parte del neo Segretario a Julian Marcelo, al Presidente di PD, Luigi Attenasio e quindi al Segretario Emilio Lupo.

L'Associazione si afferma in un comunicato stampa, si riunirà già nei prossimi giorni e, quindi, si presenterà con una serie di iniziative in tutta la Spagna.

E', questa, ha dichiarato L. Attenasio una gran bella notizia e, più avanti ..

" Franco Basaglia sarebbe contento ed orgoglioso di questo evento a distanza di tanti ani da quelli in cui venne a Valencia". Mentre E. Lupo ha sostenuto che una straordinaria pagina è stata scritta perchè la nuova organizzazione favorirà, di certo,  percorsi di inclusione sociale e di democrazia partecipativa. Su questa strada - hanno concluso i due Dirigenti di PD - l'Associazione intende proseguire, per favorire la massima partecipazione di cittadini e movimenti di liberazione.

 

Il Comitato Direttivo  è così composto:

- Presidenta: Camila Ortega
- Vicepresidente: Ernesto Guillén
- Secretario: Julian Marcelo
- Tesorera: Paula Folch
- Vocal: Laura Marcelo

UN PIANO ORGANICO PER I SENZA FISSA DIMORA

 

la Repubblica - 16 febbraio 2012 —   pagina 9   sezione: NAPOLI

Emilio LUPO

Mi rivolgo all' assessore comunale Sergio D' Angelo e vado subito al dunque: un piano organico per i cittadini senza fissa dimora. Voglio dire anche di riporre fiducia in D' Angelo anche se, per il passato, la fiducia, davvero ingenua, in chi lo ha preceduto mi ha riservato delusioni. Amare. Mi riferisco a progetti - che avevamo prodotto con la collaborazione e l' assunzione di responsabilità dirette di più associazioni - poi fatti propri, a chiacchiere, dalle precedenti amministrazioni cittadine napoletane e che nella pratica hanno prodotto, per quanti sono costretti a vivere per strada, risultati pari a zero. Anzi no, non sarei veritiero se non dicessi che qualcosa è stato fatto.

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Ospedali Psichiatrici Giudiziari

 

Leggo Corrirere della sera che in un ordine del giorno parlamentare approvato ieri si auspica che, in assenza delle condizioni minime necessarie, la chiusura degli OPG possa slittare di sei mesi rispetto alla data prevista di febbraio 2013. Premesso che nessuno può pensare di attuare la chiusura in assenza dei presupposti minimi, dobbiamo chiederci perchè un anno prima della data prevista il Parlamento ponga il problema in questi termini  e non li accompagni con una forte sollecitazione al Governo affinchè assicuri le "condizioni necessarie".
E' certo che magistrati e medici e operatori faranno  tutto quanto è in loro potere per rendere effettiva la legge, ma viene da chiedersi se altrettanto impegno verrà assicurato nei fatti dal Governo e dagli enti locali competenti, ai quali compete la massima parte del lavoro necessario per consentire la chiusura degli OPG e l'adozione delle misure economiche, sociali e tecniche in grado di dare collocazione e assistenza alle persone che lasceranno quelle strutture.
E', questo, un terreno che richiede la piena collaborazione di tutte le istituzioni e di tutte le persone cui spetta fare si che il principio sacrosanto scritto nella legge in approvazione non venga travolto da ritardi, inefficienze, insensibilità.
 
Luigi Marini
Presidente di magistratura Democratica

LO SPORT NELLA GERMANIA NAZISTA, TRA ADESIONE E DISSIDENZA

 

Iniziamo com questo articolo, che fa parte degli atti della Giornata della memoria 2012 tenutasi a Napoli il 29/01/2012, una serie di contributi su uno degli aspetti meno studiati del nazismo, ma non meno importante: lo sport

Aggiunto il link alla presentazione della giornata in formato Power Point e pdf

 

 

Max Schmeling et Albert Richter, due esempi di “Resistenz”?

 

Laura Fontana

 

 

Esistono numerosi studi dedicati all’utilizzo dello sport da parte del regime nazista come strumento di propaganda e come mezzo per “addomesticare” le masse, abituandole alla violenza (l’attività fisica è intesa innanzitutto come preparazione militare) e all’obbedienza. In tale ambito, la Germania di Hitler non inventa nulla, basti pensare all’enorme influenza esercitata dalla politica sportiva promossa dal regime fascista di Mussolini sul Führer e sulle élites naziste.

Per i governi totalitari ed autoritari (ad esempio il regime di Vichy), le competizioni sportive internazionali rappresentano un’opportunità straordinaria sia per rafforzare la coesione interna dello Stato, vale a dire il senso di identità nazionale del popolo, sia per dimostrare agli altri Paesi la propria forza e la propria superiorità. In effetti, quale migliore esempio della vitalità e della salute di un governo che realizzare delle vittorie sportive davanti ad una platea internazionale?

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E' NECESSARIO UN REGOLAMENTO ATTUATIVO PER CHIUDERE GLI OPG.

 

Per Emilio LUPO, Cesare BONDIOLI E Luigi ATTENASIO di Psichiatria Democratica (PD), il riconoscimento da parte del Senato che gli OPG vanno chiusi al più presto, è un fatto politico importante, anche se -ammoniscono i tre Dirigenti di PD - il processo di deistituzionalizzazione è soltanto all'inizio.

Per PD non bisogna avere indugio alcuno e puntare dritti all'obiettivo, concretamente , attraverso un programma-percorso che preveda quanto segue:

1) Che il Governo emani - dopo l'approvazione del testo anche da parte del  Parlamento - un Regolamento attuativo che detti tempi e modi del processo di dismissione, d'intesa con le Regioni e con il coordinamento del Presidente Errani ;

2) Che si costituiscano  Uffici ed Equipes di dismissione (task force)- a tempo - per ciascuna struttura e in tutti i DSM, quali reali strumenti operativi e di collegamento tra le realtà interne e quelle esterne, al fine di rendere effettivi i progetti personalizzati.

3) Che, coerentemente allo spirito che ha informato dapprima la Commissione Marino e poi il Senato, si proceda - con tutta urgenza - ad affrontare nell'immediato il tema della gestione della  misura di sicurezza per la pericolosità sociale da infermità mentale, di cui proponiamo l'abolizione, nonchè la revisione dell'istituto dell'imputabilità/inimputabilità  per infermità mentale.

 

30 gennaio 2012

Comunicato Stampa

 

  Il Decreto Severino prossimamente in votazione al Senato contiene le disposizioni  per il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) fissando il termine per la chiusura di questi tremendi luoghi di afflizione. Si tratta, di certo, di un fatto che segna - ci auguriamo tutti - un punto di non ritorno e di svolta radicale in un settore così delicato e complesso e Psichiatria Democratica perciò plaude ancora una volta al lavoro svolto dal Senatore Marino e dall'intera Commissione da lui presieduta.

E’ l’inizio di una nuova fase e di un percorso, non privo di difficoltà ed ostacoli, che potranno essere affrontati in un successivo Regolamento di attuazione di cui richiediamo la rapida adozione.

Forti dell’esperienza maturata in anni di pratiche di deistituzionalizzazione e per la consapevolezza dei complessi  percorsi tecnico /amministrativi da attivare per realizzarla dove il ruolo delle Regioni deve essere - a nostro avviso - rilevante, si ripropongono con forza all’attenzione degli organi di informazione, dei gruppi politici, degli operatori e dell’ opinione pubblica, i punti che vengono ritenuti indispensabili e, perciò, da inserire nel futuro  Decreto di attuazione:

 

  1. Individuare nella Conferenza Stato-Regioni, e precisamente nel suo Presidente, il fulcro ed il punto di raccordo dove incardinare i programmi operativi degli attuali 6 OPG da chiudere, per garantire non solo omogeneità di percorsi e rispetto dei tempi ma anche che non si vengano a riprodurre nelle singole Regioni soluzioni neo concentrazionarie e, surrettiziamente, neo carcerarie, prevedendo inoltre sanzioni economiche e amministrative per le Regioni inadempienti.
  2. Assicurare risorse economiche certe, stabilizzando in bilancio anche i fondi erogati dal Ministro della Salute e quelli provenienti dal Ministero di Giustizia,vincolando parte delle attuali risorse della Cassa Ammende, come peraltro già richiesto dal Presidente della Conferenza delle Regioni. E ciò per attivare, in tempi brevi, soluzioni strutturali alternative idonee e per garantire adeguato personale formato e numericamente sufficiente, viste le gravissime carenze che già affliggono i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM).
  3. Assicurare il ruolo centrale dei D.S.M territoriali, nel definire e attuare i progetti individualizzati di dimissione per ciascuna persona internata, coinvolgendo famiglie, istituzioni, Enti locali, ecc. al fine di contrastare derive neo-istituzionali anche nelle strutture residenziali previste dal Decreto, per le quali il rispetto di quanto previsto dal richiamato DPR 14.1.1997 per le strutture residenziali psichiatriche rappresenta un vincolo ineludibile.
  4. Applicare sempre più, come già possibile con l’attuale normativa, la misura di sicurezza  in forme e sedi diverse da quelle dell’internamento in OPG o nelle future strutture.
  5. Psichiatria Democratica continuerà a battersi affinchè, una volta trasformato definitivamente in Legge il Decreto, coerentemente con lo spirito che lo informa, si proceda ad affrontare il tema della imputabilità e le conseguenti misure di sicurezza.

 

             Cesare Bondioli, Resp. Nazionale Carceri e OPG,Psichiatria Democratica

Emilio Lupo, Segretario Nazionale Psichiatria Democratica

      Luigi Attenasio, Presidente Nazionale Psichiatria Democratica

Giornata della Memoria 2012

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Emergenza carceri

Ristretti Orizzonti - www.ristretti.org
Giustizia: è sempre emergenza carceri, altri due detenuti sono morti la notte di Capodanno.
 
Il Messaggero, 2 gennaio 2012
 
Si è allungato persino poco prima che scattasse il conto alla rovescia dell'anno nuovo, l'elenco dei morti nelle carceri italiane: solo il 31, due detenuti hanno perso la vita (uno si è suicidato).
Quasi nelle stesse ore in cui Napolitano, nel discorso di fine anno, parlava appunto dei
penitenziari italiani: "L'emergenza della condizione disumana delle carceri e dei carcerati - ha
detto - è uno dei limiti del nostro vivere civile". Alle Vallette di Torino si è tolto la vita un romeno di 37 anni, impiccandosi con un lenzuolo poche ore prima della mezzanotte. A Vigevano, in provincia di Pavia, ha tentato di ammazzarsi anche un altro detenuto, italiano, sempre di 37 anni.
Aveva cercato di ricavare un cappio dalle lenzuola ricevute in dotazione ma l'agente di turno si è accorto di quello che stava succedendo ed è intervenuto. Ancora da chiarire, invece, le cause della morte del detenuto di 34 anni trovato cadavere a Trani. La scoperta è stata fatta dagli agenti della penitenziaria nel corso del giro di ispezione. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di sconosciuti. Il 34enne Gregorio Durante, proveniente da Lecce, dice la madre Ornella, era peggiorato dopo l'ultimo periodo di isolamento diurno: "A Natale era su una sedia a rotelle, aveva gli occhi chiusi e ai polsi i segni delle corde con le quali veniva legato al letto". Di certo , quello di Trani, spiega Domenico Mastrulli del sindacato Osapp, è uno dei penitenziari più affollati d'Italia: "Ci sono 400 detenuti uomini e 39 donne contro una capienza regolamentare di 233 posti letto".
Un tentato suicidio, infine, nel carcere di Vasto, provincia di Chieti. Un tunisino di 25 anni si è tagliato il polso con una lametta da barba, ma è stato immediatamente soccorso. Il bilancio del 2011 si chiude dunque con numeri da allarme rosso. Sessantasei suicidi tra i detenuti, 183 morti per cause diverse, 1000 tentati suicidi, 430 agenti aggrediti e feriti, 5400 atti di autolesionismo grave e 5 secondini che si sono tolti la vita. "Si rischia il tracollo, governo e parlamento trovino con urgenza soluzioni politiche e amministrative per evitarlo", è l'appello del Sappe.
Effettivamente, tra qualche giorno, il 4, comincerà in commissione giustizia al senato l'iter del
pacchetto Severino sull'emergenza carceri che nell'arco del prossimo anno potrebbe far uscire dai penitenziari circa 3.300 detenuti, estendendo a 18 mesi, invece degli attuali 12, il periodo di fine pena che può essere scontato ai domiciliari per le condanne non gravi (la valutazione spetta comunque ai magistrati dì sorveglianza). Altri 16-18mila persone non dovrebbero più mettere piede in carcere a seguito del blocco del meccanismo delle "porte girevoli", a causa del quale entrano in cella per soli tre giorni al massimo detenuti che sono destinati al processo per direttissima. Con la nuova norma, questi ultimi passeranno l'attesa del processo nelle celle di sicurezza delle questure, dove i magistrati andranno per convalidare l'arresto, evitando i costi delle traduzioni.
I numeri dell'emergenza sovraffollamento, al momento, sono altissimi se si conta che i detenuti italiani sono in tutto 68.144 stipati in istituti che non potrebbero ospitarne più di 45.654. Per questo motivo il leader radicale Marco Pannella e il deputato pd Roberto Giachetti hanno passato la notte di Capodanno nel carcere di Regina Coeli, sostenendo la battaglia per l'amnistia. E sebbene il tema non sia all'ordine del giorno, almeno in questi termini, ieri il presidente del Senato Renato Schifani in una telefonata di auguri per il nuovo armo a Pannella, ha manifestato pieno apprezzamento per l'impegno suo e dei radicali sulla delicata vicenda dell'emergenza carceraria in Italia.
186 detenuti morti in un anno (Corriere della Sera)
 
Capodanno di lutto nelle prigioni italiane. A poche ore dalla mezzanotte, un romeno di 37 anni si è impiccato con un lenzuolo nella sua cella del carcere delle Vallette di Torino. In quello di Vigevano, un italiano, anche lui 37 anni, ha tentato di togliersi la vita nello stesso modo ed è stato salvato dall'agente di sorveglianza che se n'è accorto in tempo. A Vasto, un tunisino di 25 anni ha provato a suicidarsi tagliandosi le vene con una lametta da barba, ma è stato soccorso.
Nel penitenziario di Trani un detenuto è morto per cause da accertare. Secondo i familiari le sue condizioni non erano compatibili con la pena: soffriva per le conseguenze di un'encefalite. Si chiamava Gregorio Durante. Era di Nardò, provincia di Lecce, aveva 34 anni. I parenti sostengono che fosse stato messo in punizione tre giorni in isolamento diurno per aver simulato una malattia. "Me lo hanno ucciso", piange la madre Omelia. "Me lo hanno fatto morire in galera solo come un cane. Quando siamo andati a trovarlo per Natale era in sedia a rotelle, gli occhi chiusi e i polsi segnati dalle corde". In quell'istituto ci sono 439 reclusi per 233 posti letto regolamentari. Il 2011 si è chiuso con 66 suicidi e 186 morti, secondo i dati dell'associazione Ristretti Orizzonti. Proprio nel discorso di fine anno il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva definito "l'emergenza della situazione disumana" delle carceri "uno dei limiti del nostro vivere civile". Il principale sindacato delle forze di polizia penitenziaria, il Sappe, chiede "che la politica trovi con urgenza soluzioni". L'Osapp accusa: "Siamo sempre più soli".
Marco Pannella rivela che il presidente del Senato, Renato Schifani, gli ha espresso
apprezzamento per l'impegno dei Radicali sulle condizioni degli istituti di pena (68.144 detenuti Per 45.654 posti effettivi). Dopodomani la Commissione Giustizia del Senato comincerà l'esame del pacchetto emergenza carceri proposto dal ministro Paola Severino. Entro un anno 3.300 reclusi potrebbero uscire.

Un libro di Giovanni Rissone

Presentato sul TGR Leonardo del 28/12/2011( 28 12 2011 Leonardo )

su Rai.tv  dal 9 minuto circa 

Oppure lo puoi vedere qui sotto.

 

 

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